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Confraternita Dell'Immacolata Concezione

sotto il titolo di San Carlo

Bardino Vecchio (sv)

La Confraternita viene costituita agli inizi del XVI secolo e dedicata alla Santissima Vergine Immacolata nel secolo dei movimenti laicali dediti a finalità di culto e devozione, di carità verso i poveri e di fattiva solidarietà tra gli ascritti. Agli albori del cammino di questo sodalizio non solo vi era la partecipazione alle funzioni religiose, ma in sintonia con il periodo e con i dettami tipici di questi movimenti i membri praticavano la penitenza, il digiuno e l'autoflagellazione pubblica per purificarsi dei propri peccati. Era obbligo del Confratello recitare l'ufficio della S. Vergine e dei Defunti, partecipare alle esposizioni solenni, reggere il baldacchino nella solennità del Corpus Domini, portare in processione il Cristo e la statua dell'Immacolata, accompagnare i defunti al cimitero, prendere parte alla veglia funebre e, se del caso, dovevano anche provvedere a scavare la fossa. Nel XVII secolo la grande devozione alla Santa Vergine spinse i confratelli alla costruzione dell'attuale Oratorio, alla quale parteciparono con non pochi sacrifici non solo gli aderenti ala confraternita, ma anche la popolazione di Bardino Vecchio. La chiesa fu arricchita di una pala d'altare, di scuola genovese, in cui è raffigurata la S. Vergine Immacolata attorniata da Santi. Secondo quanto disposto in materia dal Concilio di Trento, la Confraternita fu sottoposta al controllo del Vescovo Diocesano per limitarne l'autonomia, regolamentarne l'adesione dei membri e rinvigorire la formazione spirituale degli ascritti. Fu a seguito di questo rinnovamento ispirato dall'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, canonizzato nel 1610, che alcuni fedeli (già aderenti e non alla Confraternita dell'Immacolata) istituirono la Società di San Carlo, la quale coesisteva nel medesimo Oratorio con finalità molto simili a quelle della più antica associazione confraternale. Verso la metà del 1800 la Società di San Carlo, con la sussistenza dei membri della Confraternita dell'Immacolata, si dotò di una pregevole statua processionale raffigurante il Santo Vescovo e di uno stendardo processionale. Nel primo decennio del 1900 gli aderenti della Società di San Carlo, che cooperava ormai da tempo immemorabile nel medesimo ambito e con finalità pressoché uguali alla Confraternita dell'Immacolata Concezione, chiesero ed ottennero di essere "assorbiti" dalla Confraternita, mantenendo tuttavia la memoria del loro protettore. La cosa venne attuata e sostenuta anche dal fatto che San Carlo Borromeo fu il riformatore delle Confraternite. Pertanto, accogliendo l'istanza dei membri della Società San Carlo, il Santo fu eletto Compatrono della Confraternita dell'Immacolata Concezione, mantenendosene la festa. Il sodalizio acquisì così la denominazione di «Confraternita Immacolata Concezione sotto il titolo di San Carlo Borromeo». Nel corso del tempo l'Oratorio è stato oggetto di diversi restauri alle opere murarie: rifacimento del tetto, dei pluviali, risanamento degli esterni, rifacimento del pavimento, adeguamento dell'impianto elettrico e installazione di quello audio. La cura non solo dell'edificio ci ha permesso di restaurare, pur con notevoli sforzi, la pala dell'altare maggiore, la statua processionale di San Carlo e dei tre Crocifissi che ancora oggi si portano nelle varie processioni. Particolare rilievo assume la solennità dell'Immacolata Concezione, per la quale la Santa Messa, al mattino, viene celebrata nel nostro Oratorio con sospensione delle funzioni nella chiesa parrocchiale, sicché ad essa partecipa la popolazione e i Confratelli con l'abito della Confraternita. Attualmente la Confraternita partecipa alla vita della parrocchia, collaborando soprattutto all'organizzazione delle feste patronali, intervenendo con l'abito confraternale al funerale dei Confratelli e ai vari momenti di preghiera. Partecipa inoltre agli incontri di preghiera indetti dal Priorato Diocesano delle Confraternite, ai raduni diocesani presieduti dal Vescovo e al Cammino Regionale che annualmente si tiene in primavera in una città della Regione Ecclesiastica Ligure. L'ingresso nella Confraternita avviene nella tradizionale forma del rito di vestizione, che è preceduto da un periodo di formazione di un anno, tempo in cui il novizio apprende il significato di cosa è una'Aggregazione Laicale di questo genere e quali sono i diritti e doveri dell'ascritto. L'animazione liturgica delle funzioni e il servizio all'altare rientra tra i compiti del Confratello non solo all'interno della parrocchia, ma anche in altre circostanze. La Confraternita prende parte a tante feste per le ricorrenze patronali sia di altre Confraternite che di chiese parrocchiali non solo limitrofe, ma anche in altre diocesi liguri. La presenza alle feste consiste nel raccogliersi in preghiera del Vespro o della S. Messa e partecipare alla processione con il proprio abito, lo stendardo e il Crocifisso processionale, quale segno di testimonianza della fede e devozione che accomuna il laicato cattolico organizzato. Gli iscritti prendono parte agli incontri di formazione e catechesi tenuti dall'Arciprete e occasionalmente ad alcune funzioni nella Cattedrale di Albenga.

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Monumento al Cristezzante

Domenica 12 Giugno 2016 è stato inaugurato il primo monumento in Italia dedicato al Portatore di Crocifisso. L’opera originale è stata realizzata dallo scultore Cesare Oneda ed è stata eretta dove sorgeva l’antico oratorio. E’ stato così possibile anche grazie all’amministrazione comunale riqualificare il sito dove sorgeva l’antico oratorio che rappresenta un simbolo della storica attività della Confraternita che è proseguita immutata nel tempo”.
Il monumento dedicati ai “cristezzanti” vuole essere un riconoscimento per tutti quei confratelli che in Liguria e non solo in questa regione trasportano nelle diverse processioni solenni organizzate nelle feste religiose, anche nei paesi più remoti, il Crocefisso. Tradizioni secolari ancora molto vive ovunque.
I cristezzanti sono coloro che portano la croce “in crocco” cioè nella speciale imbracatura che è allacciata alle spalle e che distribuisce il peso su tutto il corpo. Lo aiutano altri confratelli che passano il gigantesco crocefisso da un portatore all’altro sostenendolo con un perfetto equilibrio esclusivamente con la forza di un braccio. Il numero dei portatori necessari a compiere l’intero percorso della Processione dipende dalla grandezza ma soprattutto dal peso del Crocefisso.
www.confraternitasancarlo.it/galleria_foto.php?foto=San%20Carlo%202016
 
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